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SEDIMENTI 

|di generazione in generazione|

Restituzione della Residenza Artistica Terre di Mongia 2021

 

Installazione site specifici composta da garze, lenzuoli e camicie antiche in lino e canapa.

Performance 25 settembre 2021- chiesa di Santa Caterina, Lisio.

 

I lenzuoli e le camicie da notte di questa installazione parlano delle storie e delle persone della Valle: sono la testimonianza di una memoria collettiva e ci riportano a fare diretta esperienza delle nostre origini.

Mantengono il ricordo dei corpi che li hanno usati e vissuti ed è con questi segni che mi interessa provare a lavorare.

Questi semplici pezzi di stoffa possono suscitare una risposta emotiva immediata: riescono a metterci in comunicazione con l'esperienza del nostro tempo limitato di essere al mondo.

 

Questi teli evocano fragilità, ma anche vita e rigenerazione continua: è molto probabile che in questo bianco siano avvenuti concepimenti, nascite e decessi.

È di questa memoria che desidero parlare.

È di questa memoria che desidero prendermi cura.

Siamo fatti di tutte le nascite e di tutte le morti che sono accadute intorno a questo bianco che ancora abbaglia e che continuerà a sopravviverci.

 

L'opera tenta di dare voce ad una coralità di vissuti (non sempre edificanti) principalmente legati al femminile, ma in costante dialogo con la storia di ognuno e di tutti.      

                                                                    

Fondamentale è stato anche il legame con l'ambiente architettonico dell'installazione: la sacrestia della chiesa di Santa Caterina.

Questo luogo conteneva il sacro, lo proteggeva, lo preparava ed è qui che sono rimasta a cucire durante la performance.

La sacrestia, dunque, come una camera per raccogliere le forze e rigenerare il legame della valle tra le generazioni passate e quelle future.

 

Il desiderio è stato quello di un'esperienza di arte partecipata.

Durante il tempo della performance ho cucito insieme tessuti molto antichi appartenuti ad alcune famiglie della valle e ho percepito il mio lavoro come una cura (operata attraverso le garze e l'uso del filo che ha unito ciò che prima esisteva separato).

Contemporaneamente non ho potuto fare a meno di portare all'interno di questa performance una parte di me - la creazione di un nido, un nuovo concepimento, una nuova nascita.

Per approfondimenti:

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